Acquario giapponese: cos’è e come allestirlo?
L’acquario giapponese, conosciuto anche come Nature Aquarium o acquario naturale/ acquario zen, è stato ideato dal Maestro TakAshi Amano che ha rivoluzionato il mondo dell’acquariologia integrando una nuova filosofia e tecnica.
L’acquario giapponese rappresenta un mondo affascinante fatto di equilibrio, natura e spiritualità. Esso viene ricreato proprio per immergersi in un habitat fatto di semplicità e armonia, elementi alla base della filosofia giapponese.
Sceglie di introdurre questa tipologia di struttura nella propria abitazione può suscitare emozioni positive e un senso di relax.
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Cos’è l’acquario giapponese
L’acquario giapponese è una vera e propria riproduzione di uno spazio naturale all’interno di un ambiente subacqueo. L’obiettivo è quello di allestire un microcosmo in cui vengono inseriti elementi realistici e naturali che coesistono tra loro in modo sinergico.
L’acquario zen e l’idea di Takashi Amano si ispirano all’uso delle rocce e, in particolare, alla tradizione giapponese, detta Bonseki, di ricreare degli habitat naturali in miniatura sui vassoi. Inoltre, nello studio della composizione perfetta si è dedicato anche alla ricerca di pietre naturali dalla conformazione gradevole che potessero essere in grado di stimolare la meditazione e il benessere psicofisico.
Come allestire un acquario giapponese Iwagumi (stile di sole rocce)
L’allestimento dell’acquario zen in stile Iwagumi parte dal posizionamento delle rocce all’interno della struttura: la prima ad essere posizionata (Oyaishi) sarà la più grande e sarà poi quella che darà un senso e una direzione anche a tutto il resto. In seguito si posiziona un’altra roccia (Fukuishi) al lato opposto della precedente, per dare quasi un senso di bilanciamento.
La terza roccia (Soeishi) va posizionata vicina alla prima per conferire più forza e visibilità a questa parte della struttura. Infine, l’ultima pietra che può essere posizionata (Suteishi) deve avere dimensioni ridotte per non attirare l’attenzione; spesso, infatti, quest’ultima viene addirittura ricoperta dalle piante e per questo viene definita come “sacrificale”.
L’acquario zen può essere costituito da molte rocce, purché ognuna sia in equilibrio con le altre,in genere il numero di rocce da tenere sarà sempre in numero dispari per non rischiare di cadere in un concetto di simmetria che lo renderebbe innaturale.
Piante e pesci per acquario zen
Per terminare l’allestimento di un acquario giapponese, con piante e pesci, è importante rispettare uno stile minimalista.
Quando si sceglie una pianta è essenziale tener conto della sua crescita, delle sue esigenze di luce e dei suoi requisiti nutrizionali. L’obiettivo dovrebbe essere quello di creare un’ambientazione equilibrata e armoniosa che richieda una manutenzione minima e un adeguato bilanciamento tra tutti gli elementi.
È consigliato inserire poche specie di piante come l’Eleocharis parvula, la Bucephalandra o altre in grado di creare dei manti erbosi sul fondo.
Per i pesci, l’idea è quella di integrare ospiti di dimensioni ridotte e che si muovano in branco con movimenti armoniosi come i Danio, i Neon Tetra, i Rasbora o i Boraras Brigittae per dare un senso di ordine e tranquillità.